La pratica osteopatica è basata sul contatto manuale, attraverso le mani, infatti, l’operatore effettua test, diagnosi e manipolazioni osteopatiche.

L’arte dell’osteopata risiede proprio nel suo tocco, ossia nell’educazione, attraverso la pratica, del suo “sentire” usando le mani.

Il tatto, come gli altri sensi, può essere educato, affinato e indirizzato; la mano dell’osteopata è educata a percepire e sentire diverse informazioni fornite dal contatto con il corpo del paziente.
L’intenzione gioca un ruolo fondamentale in questo processo, si può, infatti, rimanere nella stessa posizione di contatto e cambiare l’utilizzo della mano, dalla fase di ascolto, a strumento di induzione e quindi terapeutica, utilizzando l’intenzione della nostra mente.
Durante gli studi un aspetto sul quale si insiste molto è quello dalla conoscenza anatomica, perché poter visualizzare mentalmente, in maniera dettagliata e precisa, le strutture che stiamo trattando, permette alla mente di guidare la mano e il tatto con precisione ed efficacia.

Questo tipo di educazione manuale richiede anni di pratica e di esperienza, è inoltre una condizione in continuo evolvere quella di affinare il tocco e la manualità, aspetto meraviglioso della nostra professione, che migliora giorno dopo giorno...